Partiamo per Parigi, autogrill con caffè per svegliarci completamente e poi tutto liscio fino a 6 km dalla nostra uscita, coda a passo d'uomo per via di un incidente fino a Port de Clichy. Arriviamo in albergo, un Ibis, una garanzia per comodità e gentilezza. Rapido relax e via alla riscoperta di Parigi già vista due anni prima ma sempre bella, vivace, allegra, colorata, adoro Parigi e non finirei più di scrivere aggettivi sulla Ville Lumiere.
Andiamo a piedi verso Montmartre, per arrivare sulla collinetta dove svetta la basilica del Sacre-Coeur incontriamo una marea di gente, ci ferma un turco che vive nei dintorni e ci consiglia di stare attenti ai borseggi e di mettere la borsa a tracolla, tipo simpatico ma un po' appiccicoso c'è lo siamo portati dietro per una decina di minuti e nel mentre ci racconta la sua vita, lavora come sarto nello spettacolo.
La basilica è molto bella all'esterno, l'interno è molto scarno, un pò deludente. Tra le bancarelle degli artisti con i loro quadri e caricature mi sentivo in pace con il mondo, mi è piaciuto respirare l'aria tranquilla di una giornata parigina, dove tutto è un po' speciale.
La folla è senz'altro parte integrante della piazza di Montmartre, alcuni ragazzi con la chitarra in quel momento suonavano La Bamba, tantissimi ad ascoltarli , anche noi per qualche minuto ci siamo seduti sulla scalinata ad ascoltarli e ad ammirare il panorama che si gode da quell'altezza, dalla Tour Eiffel alla Tour Montparnasse al Centre Pompidou dove svetta il Beaubourg progettato da Renzo Piano.
Torniamo indietro e ci troviamo a Pigalle il quartiere a luci rosse con il famoso Moulin Rouge, mi ha divertito passare davanti ai locali di spogliarelli e balletti, sono così bohemienne! Ci fermiamo in un bistrot di Rue Pigalle a bere qualcosa, anche perché il caldo non dà tregua!
Daniele non è stanco quanto me ed Amanda( Amanda è il nostro cane che ci segue in ogni dove), ad ogni modo ci consigliano di non fare troppo tardi in quel quartiere poiché a mezzanotte diventa pericoloso e quindi ci avviamo verso l'albergo. Amanda nel frattempo sedendosi in terra si appiccica una gomma da masticare nella coscia. (è come avere un bimbo che ne combina sempre una)
Ceniamo nel ristorante dell'Ibis e poi troppo stanchi per andare a vedere la torre illuminata saliamo in camera e la guardiamo dalla nostra finestra, per otto minuti ogni ora (di sera) la torre brilla e noi per otto minuti siamo stati rapiti da quel luccichio giallo.
La mattina dopo andiamo al Marais, abbiamo saputo dopo che è considerato il quartiere gay di Parigi.
Considerato anche un quartiere alla moda per via dei molti negozi con stilisti emergenti e di tendenza. Arriviamo per l'appunto il giorno dopo il gay pride e vediamo le strade letteralmente invase da una quantità indescrivibile di bottiglie, e vediamo anche tanti spazzini che la stanno ripulendo.
Navigando in internet da casa ho trovato una webcam puntata in una zona carina del Marais, e curiosa di vederla siamo andati a cercarla.
La troviamo, è il Cafè de la Gare in Rue du Temple, è ancora più bello che dalla telecamera!
Si trova all'interno di un antico cortile nel 4° arrondissement ed è uno dei più suggestivi e nascosti angoli di Parigi.
E' un concentrato di danza, formato da un teatro alternativo e da una scuola di danza che avvolge tutto il chiostro. Noi, tutti presi dalla situazione non ci accorgiamo che Amanda segnerà il territorio come terra di conquista;
a me passa tutta la poesia, e proprio in quel preciso istante il custode della scuola si affaccia dalla finestra urlando di tutto. Mi ero immaginata un'entrata diversa...
Poi vediamo due ballerine che stavano provando alcuni passi e sembravano anche in apprensione forse per l'imminente prova di danza, ad ogni modo chiediamo a una di loro di scattarci una foto per immortalare l'evento, noi dentro al Marais e al Cafè de la Gare, noi in mezzo ai ballerini e agli attori, noi che finalmente eravamo dentro alla webcam vista dall'Italia...che emozione, che bello essere li'.
Nessun commento:
Posta un commento