giovedì 29 luglio 2010

Chartres

Prima di visitare una località leggo articoli e guide riguardanti il posto, è andata così anche per Chartres e la Cattedrale. La guida esalta la maestosità, l'altezza che svetta quasi a toccare il cielo, lo stile gotico della guglia e la perfezione delle statue.

lunedì 26 luglio 2010

Cherbourg - Mont Saint-Michel -


Cherbourg è un porto militare, da qui partono i traghetti per le isole, è famoso perchè il Titanic fece scalo prima della sua ultima traversata; nulla di più.

Mont Saint-Michel invece è splendida.

Tutta l'isola e l'abbazia si vedono anche da lontano, e si nota subito la bellezza di questo gioiello che somiglia ad un miraggio.

Facciamo un giro intorno alle mura, in spiaggia. Poi saliamo a vedere l'abbazia che per il periodo di luglio e agosto rimarrà aperta al pubblico fino a mezzanotte.

Il percorso è stabilito, non libero, comunque bello e suggestivo con musiche medioevali nelle stanze, con giochi di luci che rendono tutto irreale.

Passeggiare sui bastioni e in mezzo alla baia, facendo attenzione alle sabbie mobili, è realmente imperdibile, per non parlare di quando il sole inizia a scendere e il monte inizia ad illuminarsi, il cielo intanto si colora di rosa e arancione e non vorresti più andare via, perchè è uno spettacolo unico, un capolavoro della natura che nessuna macchina fotografica potrà mai fissare.


venerdì 23 luglio 2010

Faro di Goury


Camminando per le spiagge dello sbarco e specialmente sulla sabbia di Omaha, ho provato un qualcosa che non riesco a spiegare, è come una forma di rispetto che si sente ancora nell'aria e riporta alla mente la storia. Andiamo a Point du Hoc, le buche lasciate a ricordo dei bombardamenti sono notevolmente grandi e testimoniano tutta la violenza. Poi giro veloce a Sainte-Mere Eglise per vedere dove sono arrivati di notte i paracadutisti della divisione Airborne e vedere il manichino appeso al campanile della chiesa. Quindi Cherbourg e il Faro di Goury ad Auderville, il punto più a nord della Normandia. E' un punto meraviglioso, la natura selvaggia, la spiaggia è di roccia pura ed è decisamente poco accessibile. Il paesino di Goury è piccolo ma idilliaco, abbiamo contato 11 casette ed un ristorante, l'atmosfera sembrava quella descritta nei libri di Maigret, scendiamo in spiaggia e inizia a piovere, si alza anche la nebbia che ci avvolge e non riusciamo più a vedere nulla.www.lahague-tourisme.com/lahague/webcams

Colleville


Colleville è il cimitero dei soldati americani , si trova sopra la collina di Omaha Beach, le migliaia di croci perfettamente allineate a perenne ricordo mettono i brividi.


Tanti cartelli ricordano di fare silenzio, ma non servono i cartelli, viene da dentro stare zitti, e viene da camminare in punta di piedi per non disturbare e per rispettare tutti quei giovani caduti in guerra. Ho letto qualche nome, qualche data e da dove venivano, e chissà perchè quando ho letto Virginia mi è venuto in mente il testo di una canzone, è di John Denver dal titolo Take me home country road. Il testo racconta di un giovane che vuole ritornare a casa e pensa alle strade di campagna del west Virginia e dei suoi paesaggi, del fiume Shenandoah e le Blue Ridge Mountains.

Ouistreham e il bunker





A Ouistreham si trova il Grande Bunker, una fortificazione alta 17 metri che oggi ospita il museo del Vallo Atlantico.

Nel cortile interno ci sono alcuni veicoli dell'epoca, tra cui l'imbarcazione da sbarco utilizzata per trasportare i soldati dalle navi alle spiagge, ed è la stessa utilizzata per il film " Salvate il soldato Ryan".

Questa imbarcazione è stata restaurata pochi anni fa' da due reduci di guerra.

In questa zona si trova Sword Beach, andiamo in spiaggia e approfittiamo del momento di bassa marea per camminare in mezzo all'oceano.

Percorriamo la litoranea e raggiungiamo Courseulles sur mere dove si trova Juno Beach, la spiaggia delle truppe canadesi, visitiamo quello che rimane delle casematte e leggiamo tutta la storia descritta con immagini accurate.

Ad Arromanches sono ben visibili i resti dei ponti mobili, si possono andare a vedere da vicino, naturalmente con la bassa marea, il ponte più grosso è veramenente impressionante.

Decidiamo di fare una deviazione per andare a vedere il famoso arazzo di Bayeux, ha circa mille anni e descrive la storia della conquista normanna dell'inghilterra nel 1066 e la battaglia di Hastings.






Fecamp ed Etretat



Fecamp ed Etretat, due meraviglie naturali.

Ad Etretat scendiamo da una falesia fino ad arrivare sull'oceano che in quel momento era in bassa marea.

Alzando gli occhi vediamo un muro di alabastro che ci sovrasta e ci sentiamo piccoli piccoli.

Lo spettacolo davanti e sopra di noi e' mozzafiato, ed anche se non è facile camminare sulle pietre aguzze e rese anche scivolose dalle alghe, ci proviamo lo stesso.

Siamo rimasti in quello scenario incantevole per ore senza rendercene conto, ma la marea stava risalendo e a malincuore siamo tornati a monte percorrendo la stessa faticosa falesia.

Sulla spiaggia invece i ciottoli sono ben levigati e non saprei quale indicare tra la Falesia d'Amont e quella d'Aval come più bella, sono ambedue simboli della Normandia e vale la pena affrontare un viaggio così lungo per vedere queste scogliere.


Passiamo da Caen per vedere il castello di Guglielmo il conquistatore, poi iniziamo con il tour dello sbarco, la prima tappa è Ranville, dove si trova il Memorial Pegasus , museo che espone tanti oggetti autentici tra cui il famoso Pegasus Brigde il primo ponte francese ad essere liberato dagli alleati.


Honfleur


Prima di lasciare Parigi per proseguire verso Honfleur e poi le spiagge dello sbarco, per pura curiosità andiamo a vedere la chiesa di St-Sulpice, dove stupiti troviamo effettivamente la meridiana descritta da Dan Brown nel libro " Il Codice Da Vinci" e poi riportata anche nell'omonimo film.


Ci avviamo ai Giardini Luxembourg, ma Amanda non può entrare, quindi rapido dietro-front verso Place de la Bastille, Rue de Rivoli, Place de la Concorde dove stavano allestendo il palco per la festa del 14 luglio, e poi verso l'Arc de Triomphe imponente in tutti i suoi 50 metri di altezza e 45 di larghezza, dal vivo sembra ancora più grande che in foto, peccato che non abbiamo potuto neanche attraversare il sottopasso per andare dall'altra parte della strada per vederlo meglio, un gendarme ci vieta di andare perchè Amanda secondo il suo parere è un cane pericoloso.


Evitiamo ogni tentativo di fargli cambiare idea per ovvi motivi, 1° il gendarme era alto e grosso quanto un armadio, 2° era armato, 3° l'atteggiamento era tutt'altro che amichevole,

4° provare a spiegare in un altra lingua che Amanda in realtà e' dolce e buona quanto un agnellino e vive di coccole e si spaventa della sua ombra, sarebbe stato difficile!

Arriviamo ad Honfleur, deliziosa e pittoresca, il piccolo porto turistico è da vedere; è piena di pittori e scultori e le loro opere meritano tutte almeno un'occhiata.

Da visitare il Vecchio Bacino, tutte le case sul lungomare Santa Caterina, la Vecchia Tenenza e la chiesa completamente costruita con il legno, oltre a tutti i mercatini di brocante.




mercoledì 21 luglio 2010

Parigi e la Torre Eiffel


Il mattino dopo andiamo a vedere la Torre Eiffel, posteggiamo in Quai de Branly e percorrendo Rue de l'Universitè pensiamo a quanto sarebbe bello abitare in quella via con vista sulla torre.


Pensare che la torre è stata costruita in meno di due anni e con le condizioni dell'epoca lascia allibiti.

Per salire si può scegliere tra 1665 gradini oppure due ascensori.

E' sorprendente trovarsi sotto ai 4 pilastri di ferro, alzare gli occhi e vedere quanto questo esempio di architettura sembri così leggero.

La fila per salire è estenuante, ad un certo punto per sicurezza hanno bloccato tutti gli ingressi per l'eccessiva affluenza di persone.

Mi è piaciuta, ma c'era troppa gente, troppi venditori ambulanti, troppi zingari e troppo caldo.


Cerchiamo ombra e ristoro al Trocadero di fronte alla torre, pranziamo tranquilli mentre ammiriamo in tutto il suo splendore quel monumento tanto criticato e non voluto dagli intellettuali dell'epoca, invece ora è uno dei più visitati al mondo.

Parigi e Le Marais


Partiamo per Parigi, autogrill con caffè per svegliarci completamente e poi tutto liscio fino a 6 km dalla nostra uscita, coda a passo d'uomo per via di un incidente fino a Port de Clichy. Arriviamo in albergo, un Ibis, una garanzia per comodità e gentilezza. Rapido relax e via alla riscoperta di Parigi già vista due anni prima ma sempre bella, vivace, allegra, colorata, adoro Parigi e non finirei più di scrivere aggettivi sulla Ville Lumiere.

Andiamo a piedi verso Montmartre, per arrivare sulla collinetta dove svetta la basilica del Sacre-Coeur incontriamo una marea di gente, ci ferma un turco che vive nei dintorni e ci consiglia di stare attenti ai borseggi e di mettere la borsa a tracolla, tipo simpatico ma un po' appiccicoso c'è lo siamo portati dietro per una decina di minuti e nel mentre ci racconta la sua vita, lavora come sarto nello spettacolo.

La basilica è molto bella all'esterno, l'interno è molto scarno, un pò deludente. Tra le bancarelle degli artisti con i loro quadri e caricature mi sentivo in pace con il mondo, mi è piaciuto respirare l'aria tranquilla di una giornata parigina, dove tutto è un po' speciale.

La folla è senz'altro parte integrante della piazza di Montmartre, alcuni ragazzi con la chitarra in quel momento suonavano La Bamba, tantissimi ad ascoltarli , anche noi per qualche minuto ci siamo seduti sulla scalinata ad ascoltarli e ad ammirare il panorama che si gode da quell'altezza, dalla Tour Eiffel alla Tour Montparnasse al Centre Pompidou dove svetta il Beaubourg progettato da Renzo Piano.

Torniamo indietro e ci troviamo a Pigalle il quartiere a luci rosse con il famoso Moulin Rouge, mi ha divertito passare davanti ai locali di spogliarelli e balletti, sono così bohemienne! Ci fermiamo in un bistrot di Rue Pigalle a bere qualcosa, anche perché il caldo non dà tregua!

Daniele non è stanco quanto me ed Amanda( Amanda è il nostro cane che ci segue in ogni dove), ad ogni modo ci consigliano di non fare troppo tardi in quel quartiere poiché a mezzanotte diventa pericoloso e quindi ci avviamo verso l'albergo. Amanda nel frattempo sedendosi in terra si appiccica una gomma da masticare nella coscia. (è come avere un bimbo che ne combina sempre una)

Ceniamo nel ristorante dell'Ibis e poi troppo stanchi per andare a vedere la torre illuminata saliamo in camera e la guardiamo dalla nostra finestra, per otto minuti ogni ora (di sera) la torre brilla e noi per otto minuti siamo stati rapiti da quel luccichio giallo.

La mattina dopo andiamo al Marais, abbiamo saputo dopo che è considerato il quartiere gay di Parigi.

Considerato anche un quartiere alla moda per via dei molti negozi con stilisti emergenti e di tendenza. Arriviamo per l'appunto il giorno dopo il gay pride e vediamo le strade letteralmente invase da una quantità indescrivibile di bottiglie, e vediamo anche tanti spazzini che la stanno ripulendo.

Navigando in internet da casa ho trovato una webcam puntata in una zona carina del Marais, e curiosa di vederla siamo andati a cercarla.

La troviamo, è il Cafè de la Gare in Rue du Temple, è ancora più bello che dalla telecamera!

Si trova all'interno di un antico cortile nel 4° arrondissement ed è uno dei più suggestivi e nascosti angoli di Parigi.

E' un concentrato di danza, formato da un teatro alternativo e da una scuola di danza che avvolge tutto il chiostro. Noi, tutti presi dalla situazione non ci accorgiamo che Amanda segnerà il territorio come terra di conquista;

a me passa tutta la poesia, e proprio in quel preciso istante il custode della scuola si affaccia dalla finestra urlando di tutto. Mi ero immaginata un'entrata diversa...

Poi vediamo due ballerine che stavano provando alcuni passi e sembravano anche in apprensione forse per l'imminente prova di danza, ad ogni modo chiediamo a una di loro di scattarci una foto per immortalare l'evento, noi dentro al Marais e al Cafè de la Gare, noi in mezzo ai ballerini e agli attori, noi che finalmente eravamo dentro alla webcam vista dall'Italia...che emozione, che bello essere li'.

lunedì 19 luglio 2010

Cluny ed Auxerre

Partiamo da Genova alle 7 alla volta della Francia, colazione da Amleto il nostro bar preferito di Pegli e compriamo la gazzetta per conservare il ricordo della figuraccia italiana ai mondiali. Prima fermata a Lanslebourg dove troviamo il monumento a Flambeau un cane da valanga vissuto dal 1928 al '38 e la scritta sulla targa recita così " Passant je suis autre chose qu'un monument peut etre plus qu'un symbole je suis un exemple".

Proseguiamo il viaggio verso Cluny e visitiamo l'omonima Abbazia che è stata la più grande chiesa della Cristianità, fino a che non hanno costruito San Pietro, bello anche il campanile e i resti archeologici. Ripartiamo per Chalone sur Saone, la possiamo classificare come città carina, con belle case a graticcio tipiche della Borgogna; con un ponte napoleonico a 4 guglie gemellate agli estremi, ma niente di più! Cluny Partiamo per Auxerre e iniziamo la visita con la Cattedrale di St-Etienne, in puro stile gotico, molto bella e maestosa; Auxerre offre veramente molte cose da vedere, altre chiese tra cui St-Germain e St-Pierre ed il fiume Yonne, oltrechè le belle case a graticcio della piazza principale, la bella Torre dell'orologio situata all'interno dell'isola pedonale, isoletta che sembra creata per i turisti e per rilassarsi in qualche piccolo bistrot. Una nota di merito la darei alla statua di Marie Noel, una poetessa del luogo snobbata dalla critica.